Da Palermo alla Porta Santa in kayak: l’impresa di Viky Varia


Da Palermo alla Porta Santa in kayak: l’impresa del canoista palermitano Viky Varia. Socio della Canottieri Palermo e tra gli organizzatori della PalermoRema, Viky Varia, 57 anni, insegnante di economia e diritto alle scuole superiori, è giunto a Messina, al sesto giorno di navigazione. Un percorso a mere di oltre mille chilometri dal capoluogo siciliano a Roma per attraversare la Porta Santa. Un grande viaggio da uomo di sport; un grande viaggio da convinto uomo di fede che nutre, come lui stesso tiene a dire, “una profonda ammirazione per Papa Francesco”.

Vincenzo Varia, per tutti Viky, è partito lo scorso 19 luglio dalla Cala, dove ha sede la Canottieri Palermo. Il suo sarà un pellegrinaggio in kayak, nell’anno del giubileo, che si svolgerà in ventisei tappe più la risalita del fiume Tevere, arrivo previsto metà agosto.

“Non vuol essere soltanto un’impresa sportiva ma anche un cammino spirituale, che sono sicuro mi arricchirà moltissimo – racconta Varia al telefono -. Sono un vecchio canoista che ha viaggiato in kayak per mezzo Mediterraneo sia in solitario sia in gruppo, quindi l’esperienza non mi manca, anche se un viaggio così lungo e impegnativo, in canoa, in solitario e in piena autonomia, comporta anche alcuni rischi e un grande dispendio di energie fisiche e mentali – aggiunge Varia, protagonista in passato con altri amici canoisti di una traversata da Palermo ad Itaca, l’isola di Ulisse ed anche di una 24 ore in canoa senza soste alla fine degli anni ’80 -. Il motivo che mi ha spinto ad  intraprendere questo viaggio è la grande ammirazione per Papa Francesco che ritengo il maggiore leader mondiale e non solo a livello spirituale”.

Nei primi quattro giorni Viky Varia è stato seguito dal suo amico Enrico Cigno, dopo ha proseguito da solo ed in piena autonomia. “Pernotto dove posso – racconta lui stesso – campeggi, lidi balneari, sedi della Lega Navale, e se sono costretto anche in spiagge libere. So che non è facile, ma spero di farcela. Sono già iscritto in Vaticano come pellegrino per attraversare la porta Santa. Sono un pellegrino in canoa – conclude al telefono mentre si sente che sorride – i pellegrini medievali andavano a piedi ed io vado in canoa”. Un’impresa che non è soltanto sportiva, ma è anche una impresa di fede.

www.canottieripalermo.it/

Scritto da Roberto Ginex,

Pubblicato il: 25 luglio 2016 alle 4:12 pm

 

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